martedì 3 giugno 2014

MAXXI 31 maggio - 1° giugno - ACROSS ASIA FILM FESTIVAL


Di seguito il resoconto di due giorni di proiezioni al MAXXI sulla attuale filmografia indie delle Filippine (2012/2013). Avendo conosciuto qualche anno fa il regista poetico Mendoza e i suoi meravigliosi film, con i film proposti in questo festival non c'è paragone sia per la qualità delle immagini che per lo script, anche se in alcuni casi risultano gradevoli. In ordine riporto quelli che ho visto, compreso quello visto in parte di J. De La Cruz. Vogliate scusarmi ma non sono riuscito ad arrivare al termine della proiezione.
BADIL di Chito S.Rono - L'incipit è tutto un programma "il vecchio non è ancora morto e il nuovo non è ancora nato". Denuncia documentaristica, con stile dilettantistico, della corruzione negli slums delle isole filippine durante le elezioni comunali e le conseguenze nel rapporto tra un padre ed un figlio.
APARISYON di Vincent Sandoval - Film poetico sulla vita all'interno di un monastero. Come in ogni altra comunità ci sono tante contraddizioni. Anche le monache appartengono alla razza umana. In definitiva una delicata narrazione sull'umanità presente in un monastero di clausura.
MONDOMANILA di Khavn De La Cruz - Lo slum di Manila, come tutti i bassifondi metropolitani, è un coacervo di umanità persa. Peccato che l'estroso J. De La Cruz abbia veramente esagerato. Per questo non sono rimasto in sala, decisamente non ne valeva la pena.
DEBOSYON di Alvin B. Yapan - Una favola ambientata nella foresta di una delle tante isole dell'arcipelago delle Filippine. Un giovane devoto alla Madonnina di Penafrancia si imbatte in una misteriosa ragazza che vive nella foresta. Simbolo allegorico della natura umana. Per chi opterà il giovane? Anche in questo caso la qualità delle riprese non è delle migliori.
ISKALAWAGS di Keith Deligero - La storia di una baby gang nello slum di un isola filippina. Ma dove sono i genitori? Infatti non è possibile delegare alla scuola l'educazione dei figli. Il risultato è la storia di questa baby gang nella quale ogni componente ha la sua nevrosi dovuta a padri alcolizzati e violenti. Ben fatta la narrazione e le scene nella quale la realtà si mescola con la finzione del film dentro il film. Decisamente ben riuscito.
KALAKALA  di Khavn De La Cruz - Commemorazione poetica del recente disastro nelle Filippine a seguito del passaggio dell'uragano SenDong. Sullo sfondo documentaristico un uomo con in braccio il cadaverino del figlio si aggira per i quartieri distrutti tra l'apatia di tutti. Bellissime le musiche e le citazioni da T. Eliot dal vivo che però per il dolore sono scollegate fra loro.  L'eclettico J. de la Cruz esagera nuovamente, questa volta per la durata eccessiva della proiezione di circa 70', e con una musica in alcuni momenti persistente ed ossessiva. La sua performance dal vivo alle tastiere è stata veramente encomiabile.

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