lunedì 31 marzo 2014

IFF 2014: Black ice di Johnny Gogan (Irlanda 2013)

Come in altri film irlandesi traspare la cupa malinconia dei personaggi e dei paesaggi di nebbiose brughiere interrotta solamente dal cambio di ritmo del film nella ricostruzione in flash back. La tragedia si trasforma in thriller: in una cittadina dell’Irlanda del Nord attanagliata dalla crisi economica, la vita noiosa dei giovani si consuma con gare automobilistiche clandestine. Alice è molto innamorata di Jimmy che è un meccanico e talentuoso driver di auto truccate, che pur di arrivare primo utilizza anche mezzi fraudolenti. Il sogno di Alice e del fratello di emigrare insieme in Australia si infrange con la morte improvvisa di lui in un incidente stradale durante una di queste gare clandestine. Il racconto asciutto del film riparte da questi ricordi di Alice che, ritornata in città per il funerale dell’amica che era sopravvissuta all’incidente, si rende conto adesso che la responsabilità è di . . .   Finale da brivido, sebbene scontato.

IFF 2014: Made in Belfast di Paul Kennedy (Nord Irlanda/ Francia 2013)

Come non annoiare il pubblico con un film girato in appena due settimane tra Belfast e Parigi con low budget. Tutto ciò è stato possibile grazie alla bravura del regista/sceneggiatore, che interpreta anche un ruolo (taxi driver), e del giovane cast in una piece teatrale. Quando Jack Kelly, scrittore affermatosi a Parigi, è costretto a ritornare alla natia Belfast per l’improvvisa morte del padre, si rende conto che deve fare i conti con il suo passato.  Infatti il suo successo letterario è frutto involontario dei segreti di suo fratello, dei suoi amici e della ex fidanzata da lui svelati nel romanzo best seller “Made in Belfast”. Sebbene trovi la città cambiata, i rapporti interpersonali sono cristallizzati. Riuscirà Jack con la sua loquacità ad appianare i dissapori e farsi perdonare?

IFF 2014: Good Vibrations di G. Leyburn & L. Barros D’Sa (Irlanda del Nord 2012)

Il titolo evoca i mitici anni ’60 e l’omonima canzone dei Beach Boys; tuttavia ci troviamo nel decennio successivo in una Belfast devastata dai cosiddetti  “troubles”, i disordini, frequenti all’epoca, tra fazioni di cattolici e protestanti. La storia, vera, è quella del ribelle sognatore Terry Hooley, convinto assertore che la salvezza per i giovani di Belfast, un tempo amici e adesso su opposte barricate, possa essere solamente la musica. Con un ritmo narrativo mutuato dal rock, lo spettatore si ritrova, inizialmente, in un negozio di dischi di vinile, suggestiva sede della casa discografica Good Vibrations fondata dal protagonista, ubicato nella strada principale di Belfast, teatro di frequenti violenze. Poi, man mano che la narrazione e la musica incalzano, ci si ritrova in pub underground, prima, in sale di incisioni, poi, e persino in una Concert Hall che consacra l’idea vincente di Terry. La colonna sonora, basata su un nutrito elenco di canzoni rock, fa da collante a un film coinvolgente, ricostruzione ben riuscita di fatti realmente accaduti.

giovedì 27 marzo 2014

Rassegna CINEMA AL MAXXI 2014: WOLF di Claudio Giovannesi (IT, CZ 2013)

Claudio Giovannesi ritorna alla sua naturale indole di documentarista e ci rammenta il male assoluto del secolo scorso prendendo spunto dalle difficoltà di un figlio (Wolf) ad accettare il passato del padre Benjamin Murmelstein. Questo, ultimo decano rabbino nominato dai nazisti a gestire il ghetto “modello” di Terezin (della menzogna nazista), diventerà inevitabilmente capro espiatorio della “soluzione finale” anche per la comunità ebraica romana. Nella struttura narrativa del doc si alternano ai primi piani su Wolf di oggi, che creano la necessaria intimità con il pubblico, spezzoni di due film sull’argomento: Transport z raje di Zbynek Brynych del 1962 e War and Remembrance di Dan Curtis del 1988. Allo spettatore non resta che assistere attonito all’orrore della Shoa che è una ferita indelebile nella coscienza di Wolf e non solo.

mercoledì 26 marzo 2014

IFF 2014

Da domani e fino a domenica 30 marzo alla Casa del Cinema - Largo Marcello Mastroianni verrà proiettato il meglio della produzione cinematografica irlandese, purtroppo in versione ridotta. In chiusura un entusiasmante film di Glenn Leyburn & Lisa Barros D'Sa Good Vibrations (2012).

giovedì 20 marzo 2014

Rassegna CINEMA AL MAXXI 2014:Non dico altro di Nicole Holofcener (USA 2014)

La commedia televisiva americana portata  sul grande schermo. I protagonisti sono due sfigati che anche per questo si fanno voler bene, Eva che, dopo il divorzio, si guadagna da vivere come massaggiatrice, e Albert (interpretato dal compianto attore James Gandolfini) che svolge il mestiere di archivista rinchiuso in una cineteca  di serie TV. Il fatto che i due si incontrino e si piacciano stride con le invettive (ovvie) della ex di lui diventata nel frattempo amica di lei! Una storia leggermente contorta con l’avvicendarsi di frammenti di vita di donne americane bisognose di coccole (e chi non è ha bisogno?) le quali tuttavia sono incapaci di farle ai figli. Su un palcoscenico dorato di lussuose ville con annesse piscine e prati la narrazione volge al suo naturale finale tra la maldestra Eva e il buon Albert.

lunedì 3 marzo 2014

Casa del Cinema: rassegna di film iraniani


Alla Casa del Cinema di Roma è passata una brevissima rassegna di film iraniani, nella quale si intravede l’indipendenza che cerca di ottenere la donna in Iran. Dei due che ho potuto vedere ecco la loro sintesi.




Fireworks Wednesday di A. Farhadi  (IRAN, 2006)
Sembrerebbe che si voglia dimostrare la superiorità dell’uomo sulla donna, e invece si ottiene, almeno per lo spettatore occidentale, esattamente il contrario. Spasmodico sin dall’inizio, con la bravissima protagonista (interpretata da H. Farokhnejad)  che, sebbene appaia nevrotica e scostante, è riscattata dalla scoperta da parte dello spettatore che il marito la tradisce. Il film narra la crisi della famiglia patriarcale e del rapporto uomo – donna in atto in Iran.

Mr Yousef  di A. Rafii  (IRAN, 2011)
Film   tragico comico sul rapporto tra un padre vedovo ed la sua unica figlia. Con una trama veramente ingegnosa, sebbene poco credibile,si evidenzia la volontà di predominio e di possesso dell’uomo sulla donna. E quando non è più possibile l’uomo cerca di scappare, senza riuscirci, da una realtà che gli sta stretta.