sabato 31 maggio 2014

Nastri d'argento 2014 - La sedia della felicità


LA SEDIA DELLA FELICITA'   di Carlo Mazzacurati  (IT 2013)

Non una ma ben otto sedie da ritrovare. Sono sedie speciali, portafortuna, ed una di esse contiene un tesoro. Una caratteristica le distingue, una testa di elefante scolpita nello schienale. E' noto che l'ingombrante elefante è appunto il simbolo della felicità. Ma quale felicità? Dalla narrazione sembrerebbe che si tratta di una felicità materiale che, però delicatamente, Mazzacurati trasforma in quella spirituale. Questo grazie anche ai due bravi protagonisti, un freddo Valerio Mastrandea e una simpatica Isabella Ragonesi. Insieme, per ritrovare le 8 sedie, debbono affrontare i più svariati personaggi. Non ultimo un prete che, tanto per cambiare, è un vasto campionario di vizi. Tipologia che va tanto di moda nell'immaginario collettivo, e forse per questo utilizzato dal regista, aggiungo piccola pecca di un bel film. Però l'ingordigia conduce il prete ad un finale tragico comico grazie ad una azzeccata interpretazione di Battiston, attore preferito del regista. Dopo tante scorribande su e giù per il Veneto, compresa una puntatina a Venezia, l'ultima sedia, quella che contiene il tesoro, si trova tra le alte cime alpine che toccano il cielo. Luogo simbolicamente deputato all'incontro con Dio. Insomma una delicata riflessione sul tema dove va l'uomo. Grazie quindi a Carlo Mazzacurati per il testamento spirituale che ci ha lasciato. Ciao Carlo. Auguriamoci che oltre al nastro d'argento 2014 gli venga assegnato postumo il Donatello quale miglior regia.

venerdì 30 maggio 2014

MAXXI 31 maggio - 1° giugno - ACROSS ASIA FILM FESTIVAL

Across Asia Film Festival arriva al MAXXI con  con due giornate interamente dedicate al cinema e alla cultura filippina indipendente: una selezione dei più recenti film della Philippines New Wave.
Per maggiori info:

Casa del Cinema - 5/6/7 Giugno 2014 - 7° Festival SENZA FRONTIERE



La 7^ edizione della Rassegna "Senza Frontiere" torna a Roma alla Casa del Cinema e dedica un’attenzione speciale alle donne. L'edizione 2014 è dedicata ad un tema attualissimo: le donne e la loro infinita capacità di affrontare e trasformare tragiche realta’ che vengono loro imposte.
Maggiori informazioni su:

giovedì 29 maggio 2014

OSCAR 2014 - Alabama Monroe – una storia d’amore di Felix Van Groeningen (Belgio 2012)

Film pluripremiato con la nomination all’Oscar quale miglior film straniero. Ma sappiamo come è andata. E’ veramente la storia d’amore con la A maiuscola, e anche molto intima grazie ai numerosi primi piani. Si tratta della storia d'amore fra due artisti, lui cantante folk e  lei, con la passione per  i tatuaggi, che li fa a se stessa e agli altri.  La scintilla scatta e il frutto dell’amore è l’inattesa, ma amatissima, Maybelle. Dietro ai due amanti la onnipresente band folk  di lui che fa da allegro sfondo sonoro a tutta la trama. Anche nei momenti in cui la vita riserva ai protagonisti una dura e tragica realtà. Sotto questo aspetto il film è coraggioso perché storie come queste non sono facili da digerire. Se viene a mancare un figlio e lo si vede che si spegne senza poter far nulla è difficile poi riprendersi; è una ferita per tutta la vita. La seconda parte del film parla appunto di questo e delle tragiche conseguenze sui protagonisti con una coralità della band folk che aiuta l’attonito spettatore. Qualcuno ha parlato di sconfitta dei protagonisti, potremmo dire così da un punto di vista laico, però ricordiamoci che la Fede può estrapolare il bene anche da una tragedia. E' questo il valore aggiunto di lei ripetto a lui. E' stato un successo e lo dimostra il fatto che sia ancora in sala dopo tre settimane.

lunedì 26 maggio 2014

67° Festival di CANNES - Awards Gran Prix a Alice Rohrwacher


Casualmente era stato programmato in streaming per il 25 maggio il passaggio di Corpo Celeste di A. Rohrwacher. Come è noto nella serata del 24 a Cannes è stato premiato con il Gran Prix il secondo film della stessa autrice Le Meraviglie. Mi è sembrato utile, avendo rivisto appunto in streaming il primo, scriverne.

Corpo Celeste   di Alice Rohrwacher  ( Italia 2011)
L’inizio del film si svolge all’alba di un nuovo giorno sul  greto asciutto di un fiume con le luci delle auto che sfrecciano nel buio sul sovrastante viadotto dell’autostrada SA-RC. Questa scena è stata riproposta sempre all’inizio ma con qualche variante nel secondo film dell’autrice. In Corpo Celeste tutto ruota intorno a Marta, giovane adolescente rientrata in Calabria dopo aver vissuto dieci anni in Svizzera, e alla sua famiglia composta da una madre inadeguata  e dalla sorella maggiore in perenne conflitto con lei. Marta deve fare i conti con la prassi che alla sua età ci si prepari e si riceva il sacramento della cresima. A questo punto il film propone una serie di luoghi comuni sulla Chiesa Cattolica come il Parroco arrivista, la catechista svampitella, il Vescovo con l'aria da boss, etc etc. All’epoca la stessa regista smentì questa tesi, ma ormai i media si erano fatti questa opinione che è facile ma deviante. Eppure la Chiesa è fatta anche di altro. La regista alla fine propone il buon sacerdote impersonato da un anziano prete di un paesetto sperduto e deserto, luogo dove lo stesso prete è rimasto emarginato e non accettato dalla comunità locale, ma ben accetto a Dio. Anche per questo il film va interpretato nel senso che è Dio che sceglie gli uomini e non il contrario. La scena del grande Crocifisso che cade nella scogliera ne è l’icona. Infatti il Parroco arrivista, tutto dedito agli affanni terreni, dovrà alla fine arrendersi e fare  a meno di portare in chiesa per la cerimonia della cresima il Crocifisso caduto in mare. La giovane protagonista Marta, nonostante le continue sequenze negative, è ben salda nel suo convincimento di cresimarsi a dispetto di tutto e tutti. In definitiva il film è ben organizzato sebbene la scena finale sia ambigua.  All’epoca il film ricevette il nastro d’argento  come miglior regista esordiente nella selezione  del Quinzaine sempre di Cannes. Le Meraviglie, secondo film della stessa regista, come ho già scritto, non mi sembra abbia lo stesso spessore di Corpo Celeste. Probabilmente si è voluta colmare una lacuna e incoraggiare Alice Rohrwacher per il futuro.

sabato 24 maggio 2014

67° Festival di CANNES - Palma d'oro a . . .


Tra i tre favoriti Ceylan (RECENSIONE) - Dolan - Godard, in ordine alfabetico rigorosamente, il quarto gode? In tal caso la scelta diventa difficile perché ci sono almeno altrettanti film che potrebbero ambire al “quarto” incomodo. Il cuore mi dice “Timbuktu”, ma la pancia mi dice che i fratelli Dardenne potrebbero farcela; e poi che dire del film di Kawase “Still the water”? Però Cannes e la sua prestigiosa Giuria sicuramente ci stupiranno ancora.

venerdì 23 maggio 2014

67° Festival di CANNES - Recensione della proiezione al cinema del 23 maggio

Le meraviglie
di Alice Rohrwacher  ( Italia 2014)
Si esce dalla sala con tanti dubbi. Un insieme di personaggi che interagiscono fra loro senza che il loro relazionarsi prenda una direzione precisa. Solamente  la giovane protagonista Gelsomina, interpretata da una espressiva Maria Alexandra Lungu, sa cosa vuole. Ci si chiede qual'è invece il progetto di vita degli altri personaggi che sono apparentemente adulti ? Escludendo lo script, soprattutto nel finale libero rappresentato da uno schermo vuoto, per il resto ci sono tanti buoni spunti, una accurata fotografia egregiamente diretta con inquadrature da manuale, e anche giovanissimi attori che faranno parlare di se. Non si capiscono però ben 11 minuti di applausi alla premiere a Cannes. Evidentemente il film riesce a confondere lo spettatore. Da una parte la denuncia di un mondo fatuo come quello rappresentato dal programma televisivo di intrattenimento condotto da una appropriata Monica Bellucci. Dall'altra parte un mondo contadino con sapori genuini ma senza regole, come quello rappresentato dal padre padrone di origine germanica, che però non convince. E poi ci sono tanti simboli sparsi qua e là nel film, come per esempio l'ingombrante cammello. Cosa si può dire poi dell'inizio misterioso del film, con le fievoli luci delle automobili sullo sfondo di un'alba,  e del finale aperto che è difficilmente comprensibile. Dei tre film di Cannes passati  in contemporanea in sala in Italia, "Le meraviglie" si stabilizza all'ultimo posto. Quindi se questa è l'espressione del cinema italiano, visto da Cannes, bisogna rimboccarsi le maniche.

67° Festival di CANNES - Premio CINEFONDATION - "Lievito madre" sul podio (3° ex-equo)




67° Festival di CANNES - Proiezioni del 24 e 25 maggio -

Quentin Tarantino chiuderà il Festival al GT Lumiere il 24 maggio alle  ore 19,00





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        BUONA VISIONE
A seguire alle 20,00 il film di Sergio Leone restaturato:

Nelle varie sale verranno riproposti il 24 e il 25 maggio i migliori film della rassegna secondo la seguente programmazione ed in particolare il 25 alle ore 18.00 al GT Lumiere la proiezione del film vincitore:



giovedì 22 maggio 2014

67° Festival di CANNES - Proiezioni del 23 maggio

Il 23 maggio con il  film, “Sils Maria” di Assays – fine della carriera di una diva (interpretato dalla Binoche) e inizio di quella di una stella nascente – e il film russo “Leviathan” di Zvyagintsev – dramma di un uomo che improvvisamente viene depredato di tutto, si conclude alla grande la presentazione dei film in competizione. Per Cannes Classics “La paura” di R. Rossellini. Infine da segnalare nella programmazione odierna la presentazione della selezione CORTI.
Nella stessa giornata alle 16, 45 in sala Bunuel è la volta della Master Class di Jacques AUDIARD, da non perdere assolutamente.
Di seguito, sala per sala, la programmazione odierna:



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67° Festival di CANNES - Recensione della proiezione al cinema del 21 maggio












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Maps to the stars    di David Cronenberg ( USA, Canada 2014)


La Psiche come filo conduttore del film. Il cineasta Cronenberg non si smentisce. Dopo aver realizzato "A dangerous method", film didascalico, ritorna ad essere regista visionario. Sto ancora facendo l'elenco  dei riferimenti alle numerosissime citazioni presenti nel film. Spicca su tutte, ripetuta fino all'ultimo fotogramma del film, la poesia di Paul Eluard che è un inno alla LIBERTA'. Le citazioni di artisti come Sahara Horowitz (arti grafiche), Emma Watson, precoce attrice nell'arte della recitazione, famosa per la saga di Harry Potter, sono quelle che sono riuscito a registrare. Ma anche il riferimento ad  un cult della pellicola "Il Cacciatore" con la scena della roulette russa. Addirittura viene letteralmente citato il programma dei 12 passi di Alcolisti Anonimi, con la protagonista Agatha che fa ammenda verso i propri genitori, il padre noto psicoteraupeta televisivo (J. Cusack) e la madre  (Olivia Williams) manager del giovane figlio. La duplice narrazione, che si svolge intorno agli Studios con, da una parte la  famiglia di  Agatha  e del fratello, bambino prodigio della TV, e dall'altra l'attrice Havana Segrand, si fonde in una unica tragedia dove le ossessioni del passato, non più modificabile, prendono il sopravvento su tutto e tutti. Il giovanissimo pargoletto prodigio  Benjie Weiss (Evan Bird), fratello di Agatha, è l'emblema della vacuità del mondo globale di oggi. Ma i suoi genitori nascondono una verità inconfessabile. La narrazione prende per mano lo spettatore e magistralmente gli fa scoprire, passo dopo passo, la verità. La stagionata attrice Havana, interpretata da una intramontabile Julliene Moore, fa da spalla alla buona riuscita della trama, permettendo ad una bravissima Mia Wasikowska (Agatha) di chiudere il cerchio. Bravo pure Robert Pattinson nella parte di un artista in cerca di successo, e noto al pubblico per la famosa serie di H. Potter come Edward Cullen e nella saga di Twlight. Insomma si può dire che Cronenberg non si è fatto mancare proprio nulla. La sceneggiatura ha comunque qualche cosa in più non strettamente necessaria, come per esempio la scena della roulette russa prima citata, che tuttavia fornisce nuovo slancio al ritmo della narrazione. Infatti il film lascia lo spettatore senza fiato fino al finale noir horror. Ovviamente Hollywood ne esce a pezzi con una statuetta dell'OSCAR utilizzata come arma letale.
Mi sembra meritevole riportare una parte del testo della poesia di P. Eluard:
Sui miei banchi e sugli alberi
Sulla sabbia e sulla neve
Io scrivo il tuo nome
[. . .] 
Su ogni carne consentita 
Sulla fronte dei miei amici 
Su ogni mano che si tende 
Io scrivo il tuo nome
[. . .]

Sull'assenza che non desidera
Sulla nuda solitudine 
Sui sentieri della morte 
Io scrivo il tuo nome

[. . .]
 
E per la forza di una parola 
Io ricomincio la mia vita 
Sono nato per conoscerti 
Per nominarti 
Libertà.

mercoledì 21 maggio 2014

67° Festival di CANNES - Proiezioni del 22 maggio

Velocemente il Festival si avvicina alla sua conclusione. Il penultimo giorno 22 maggio altri due big in concorso. Di Ken Loach verrà proiettato il film “Jimmy’s Hall”, che a detta dello stesso regista sarà il suo ultimo film, sulla protesta sociale  nella cattolica Irlanda degli anni ’30 del secolo passato.   Mentre il prodigioso Dolan presenta “Mommy” – film anche questo sulla famiglia  di una madre e del figlio violento. Oggi è anche la volta di Asia Argento con il film “Incompresa” presentato nella sezione collaterale Un certain regard – film autobiografico e anche questo sui rapporti familiari. L’altro film   di questa sezione è “Charlie’s Country” di De Heer - ritorno alle origini di un anziano nativo australiano. Fuori concorso   “Le ponts de Sarajevo” film corale scritto a più mani sul ruolo della città di Sarjevo porta d’Europa. Altro film fuori concorso il Coreano “The target” , film d’azione e  remake del francese Point Blank (2010). Interessante per Cannes Classics di A.  Hitchcock “La taverna della Giamaica”. Per la Semaine de la Critique invece il film “Hippocrate” di Lilti, iniziazione di un giovane medico alla pratica professionale. Infine da segnalare che in sala Bunuel prosegue la seconda parte della selezione CINEFONDATION; a seguire la cerimonia di premiazione della stessa.
Di seguito, sala per sala, la programmazione odierna:
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martedì 20 maggio 2014

67° Festival di CANNES - Proiezioni del 21 maggio

Mercoledì 21 maggio tre big in concorso. Viene presentato “The Search” di Hazanavicius il quale, dopo aver vinto l’Oscar nel 2012 con The Artist, ci narra adesso il rapporto speciale tra un infermiera e un giovane ceceno durante il conflitto fra ceceni e russi (1999 – 2000), remake dell’omonimo film del 1948 di Zinnerman (da noi uscito all’epoca con il titolo Odissea tragica). Altro film attesissimo quello di Godard “Adieu au langage” sul conflitto di una coppia che scopre di parlare due lingue diverse. Fuori concorso   “In the name of my daughter” di Techiné,  tratto da una storia vera di passioni e truffe, e il documentario “Maidan” di Loznitsa sulla recente rivoluzione nell’omonima piazza a Kiev. Per la sezione collaterale Un certain regard  la produzione inglese “Snow in Paradise” di Hulme, genere thriller tratto da una storia vera di droga, e il film “FANTASIA” di Wan Chao, storia di una famiglia della città Chongqing che deve fare i conti con la malattia. Oggi è pure la giornata della Master class di Sofia Loren. Da non perdere per Cannes Classics il film di Wenders “Paris, Texas” in sala Soixantieme. Per la Semaine de la Critique invece il film “The Tribe” di Myroslav Slaboshpytskkiy, storia ambientata in una residenza per sordomuti dove gli ospiti si organizzano in una pericolosa gang. Infine  nella programmazione odierna in sala Bunuel è prevista la proiezione della prima parte della selezione CINEFONDATION che proseguirà anche domani 22 maggio; all'interno da segnalare la presenza del corto "LIEVITO MADRE" di Fulvio Risuleto, lavoro con il quale si è diplomato al CSC nel 2013.
Di seguito, sala per sala, la programmazione odierna:

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67° Festival di CANNES - Proiezioni del 20 maggio

Martedì 20 maggio sarà una giornata importante da non perdere assolutamente. Infatti verrà proiettato l’attesissimo film di Jean-Pierre & Luc Dardenne “Deux jours, une nuit” – sull’attuale crisi finanziaria mondiale, che ambisce al podio. L’altro film in concorso è “Still the water” film giapponese della  Naomi Kawase che torna a Cannes con un film poetico ma dai risvolti macabri. Mentre fuori concorso è da segnalare il film della coppia cult cinese Gong Li e Zhang Yimou  “Coming home”  ispirato al romanzo di Geling sui dissidenti cinesi durante la rivoluzione culturale cinese. Altro film fuori concorso è “Geronimo” di Gatlif – anche questo film sulla famiglia in versione gitana. Per la sezione collaterale Un certain regard  innanzitutto da segnalare il documentario di Wim Wenders e del fotografo Salgao “The salth of the Earth”, insieme all’opera prima “Titli” di Behl (India) e al noir di Gosling “Lost River” favola moderna di mondi surreali dai quali tentano di fuggire una madre single Billy e il figlio Bones.  E’ anche il giorno dell’omaggio all’Italia. Verrà presentata la versione restaurata di “Matrimonio all’italiana” preceduta dal film “La voce umana” di Edoardo Ponti che dirige mamma Sofia in una pieces teatrale di Cocteau. Per la Semaine de la Critique invece due film toccanti sulla empatia in un mondo di tutti contro tutti.  “The Kindgarden teacher” di Lapid – storia di un insegnante e di un talentuoso scolaro e “HOPE” di Boris Lojkine film corale sull’immigrazione dall’Africa verso l’Europa.
Di seguito, sala per sala, la programmazione odierna:

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lunedì 19 maggio 2014

60° Taormina Film Fest

Si svolgerà  dal 14 al 21 giugno 2014, nella splendida cornice del Teatro Greco,  il 60° Taormina Film Fest, diretto da Mario Sesti e general manger Tiziana Rocca. A Claudia Cardinale verrà consegnato il Taormina Arte Awards, in una edizione tutta al femminile. Oggi, durante la presentazione del TFF nel Padiglione italiano di Cannes 2014, è stata annunciata anche la presenza dell'attrice Paz Vega che terrà una "Tao Class". 

67° Festival di CANNES - Proiezioni del 19 maggio

Lunedì 19 maggio arriva al Festival un altro film atteso made in USA “Maps to the Stars” di Cronenberg – sul mondo fatuo di Hollywood oggi. L’altro film in concorso è “The Foxcatcher” giallo che si ispira ad una storia reale di odierna follia. Mentre fuori concorso vengono presentati il documentario  “CARICATURISTES - FANTASSINS DE LA DÉMOCRATIE” della Valloatto e un interessante western moderno “El Ardor” di Fendrik. Per la sezione collaterale Un certain regard  i film “Bird People” di Ferrari  - drammatica duplice narrazione di due stranieri ambientata in un albergo parigino, “DOHEE-YA” Film coreano di JUNG sul dramma delle violenze in famiglia e “XENIA” del greco Koutras, che narra la storia familiare del rincontrarsi di un fratello e della sorella, divisi dalla malevola sorte.  In  sala Bunuel per Cannes Classic due omaggi; il primo al critico Rogert Ebert con un documentario sulla sua vita e la quotidiana lotta contro il cancro, mentre l’altro è dedicata al regista Stuart Cooper. Per la Semaine de la Critique invece “When animals dream” del danese Amby, film delicato che narra di quando in famiglia si convive con la malattia . Da vedere tutti con spirito cinefilo.  
Di seguito, sala per sala, la programmazione odierna:
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Casa del Cinema: Alain Robbie - Grillet - uno scrittore prestato al cinema

SPOSTAMENTI PROGRESSIVI DEL PIACERE
Ci si chiede se per descrivere la scena di un ipotetico crimine a sfondo sadomaso ci vogliano ben 108’ di nudi integrali ricoperti di vernice rossa. Grazie anche alla complicità di Trintignant, nelle vesti di un maldestro ispettore di polizia, il film vorrebbe denunciare il potere costituito dallo Stato e dalla Chiesa, ma non ci riesce. E’ stato definito un film visionario. Sembra invece che le visioni siano fin troppo scontate con due segni “magici”: una bottiglia rotta – arma del delitto e una scarpetta – fetish. Evidentemente Alain Robbe – Grillet ha scambiato il set cinematografico per teatro d’avanguardia, abituato alla sua prima vita di scrittore. All’epoca (1974), come era doveroso,  il film venne stroncato dalla critica. L’unica cosa che si potrebbe salvare è il sonoro sapientemente costruito da Michel Fano. Viene il sospetto che il linguaggio cinematografico trasgressivo utilizzato sia stato semplicemente un mezzo pubblicitario per attirare nelle sale la curiosità dello spettatore. Anche adesso abbiamo esempi simili. Quando nel 2012 è uscito il film “E la chiamano estate” di Paolo Franchi, con Isabella Ferrari, venne sfruttato il clamore di scene scandalose opportunamente sparse qua e là in una trama però vuota.

domenica 18 maggio 2014

Casa del Cinema: Alain Robbe - Grillet - uno scrittore prestato al cinema

L'UOMO CHE MENTE

Il film (produzione Francese/Cecoslovacca) è stato girato nel 1968 nel nord est della Slovacchia poco prima dell'invasione  da parte delle truppe del Patto di Varsavia. Alain Robbe - Grillet ha il tempo di girare questo noir per eccellenza, ovviamente in B & W, con musiche e suoni adatti allo scopo che sono veramente al di fuori di ogni canone del linguaggio cinematografico. Siamo nel dopoguerra e in una piccola cittadina della Slovacchia si aggirano i fantasmi della seconda guerra mondiale. Boris detto "l'ucraino" (interpretato da un bravissimo e poliedrico Trintignat) vi fa ritorno per saldare i debiti con il recente passato. Il suo compagno e amico nella resistenza Jean è atteso dalla moglie, dalla sorella e dalla cittadina intera. Boris fornisce la propria versione dei fatti, anzi più versioni ognuna costruita per ciascun personaggio che incontra. Risulta quindi una storia infinita, anzi un monologo infinito di Boris/Trintignat che, come ammesso dallo stesso regista, è l'unico interprete del film, con i restanti attori che sono solamente dei fantasmi. Tra questi si riconosce, come negli altri film dello stesso Robbe-Grillet, sua moglie Catherine nei panni della farmacista. Chi conosce la Slovacchia, ricorderà certamente le bellissime grotte carsiche sotto i monti Tatry, al confine con la Polonia, che fanno da sfondo ad alcune scene. Al suo termine il film lascia interdetto lo spettatore per le troppe versioni della verità. Ma forse è questo il messaggio da raccogliere. Di di ogni guerra vengono scritte versioni dei fatti in contrasto fra loro per mascherare "cruenti regolamenti di conti" che vengono impunemente perpetrati approfittando della confusione di quei tragici momenti.

67° Festival di CANNES - Proiezioni del 18 maggio

Domenica 18 maggio è la giornata dell’unico film italiano in concorso “Le meraviglie”  di Alice Rohrwacher. Insieme arrivano al Festival un altro film atteso made in USA “The Homesman” di Tommy Lee Jones – ambientato nel Nebraska d’altri tempi con la stellare Meryl Streep e il western futuristico “The Rover” di  David Michod ambientato nel deserto australiano. Fuori concorso due pellicole che dovrebbero essere interessanti. “The Salvation” di Levring – genere western e “ Hommage au cinéma d’animation THE PROPHET”  di AAVV, oltre al “The owners” di Yezhanov . Per la sezione Un certain regard  vengono presentati “Hermosa juventud” di Rosales  - storia d’amore e di sopravvivenza all’attuale crisi, “Jauja” di Alonso – storia di un viaggio fantastico di un genitore e sua figlia.  In  sala Bunuel per Cannes Classic seguono altri tre omaggi imperdibili (Drach che dirige Trintignat – Rappeneau che dirige la Deneuve – Renoir con “La Chienne” del 1931). Per la Semaine de la Critique invece il film colombiano “Gente de Bien” che ha per soggetto la famiglia
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sabato 17 maggio 2014

67° Festival di CANNES - Proiezioni del 17 maggio


Sabato 17 maggio arriva al Festival “Saint Laurent” di Bonello. Film che ha innescato, come “Grace de Monaco”, parecchie polemiche. In concorso pure “Wild Tales” di Szifron – un insieme di storie ordinarie che ci stupiranno. Fuori concorso due pellicole che dovrebbero essere interessanti. “The Salvation” di Levring – genere western e “ Hommage au cinéma d’animation THE PROPHET”  di AAVV. Per la sezione Un certain regard  vengono presentati “RUN” di Lacòte  - fuga da tutto anche da se stessi, “The disappearance of Eleanor Rigby” di Benson – doppio punto di vista sullo stesso tema del titolo -  e “White God” di Mundruczò. In  sala Bunuel per Cannes Classic seguono altri tre omaggi imperdibili (Truffaut – F. Capra – R. Bernard). Imbarazzo della scelta tra oggi e ieri. Per la Semaine de la Critique invece c’è da scegliere tra il thriller “It follows” ed il sentimentale “Respire”.
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venerdì 16 maggio 2014

67° Festival di CANNES - Recensioni delle proiezioni del 15 maggio









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In contemporanea alle proiezioni del 15 maggio, nelle sale italiane sono usciti due film:

PIU' BUIO DI MEZZANOTTE di Sebastiano Riso (Semaine de la critique)

Gli elementi ci sono tutti per far discutere. Una famiglia anaffettiva, le diversità non accettate, il girone infernale della prostituzione nello “zoo” cittadino di Villa Bellini di Catania. L’opera prima di Sebastiano Riso presentato alla Settimana della Critica, sezione collaterale di Cannes, ed uscito in contemporanea nelle sale cinematografiche italiane, merita una particolare menzione. Grazie all’uso sapiente della fotografia con immagini vicine sfocate, zoom piatto, sovraesposizioni, colori accesi, bianchi accecanti, la narrazione non decade da realismo moderno in fiction, come purtroppo generalmente accade. Colpiscono anche i delicati piani sequenza fra cui spicca quello all’interno dell’appartamento del protettore, interpretato da un bravissimo Pippo del Bono, con un gioco virtuoso di specchi. Il grido ultimo di Davide è il grido di una adolescenza tradita dagli adulti, che solamente in se stessa riesce a trovare il calore degli affetti e della condivisione, anche di un tozzo di pane come fa l’amico omosessuale “Rettore” con Davide. E cosa dire poi della breve apparizione del fratello di Davide il quale, contrariamente a lui, riesce comunque a vivere con genitori non-genitori? Ma la vita è anche questa fatta di diversità.

GRACE DE MONACO di Olivier Dahan (Film di apertura)

E’ riuscita a dividere la Grace interpretata da Nicole Kidman. Non poteva essere altrimenti. Il tema, a mezzo secolo dalla scomparsa della Principessa, è ancora aperto. Onestamente, però, non si capisce la contrarietà dei figli, visto che nella finzione cinematografica viene fuori una madre dedita alla famiglia. Forse il fatto che oscuri la figura del Principe Ranieri avrà infastidito la regale stirpe. Ovviamente, trattandosi di una ricostruzione documentale, la stessa è influenzata dal peso dato sia dal regista, ma anche dagli interpreti alle varie fonti fino al punto di poter spostare un equilibrio così precario. Dal punto di vista cinematografico era scontato il prodotto, e diciamo pure che il cast stellare ha fatto il suo dovere. Ci si chiede però quali emozioni avrebbe suscitato nello spettatore la scelta di estendere l’utilizzo del linguaggio sbiadito d’altri tempi del super 8 mm anche ad altre parti del film, soprattutto quelle più intime, e non solo all’inizio e al termine della pellicola. Qualcuno ha scritto che la scelta di inaugurare la Rassegna con “Grace de Monaco” non sia stata indovinata. Ma qui valgono gli equilibri che un grande Festival come quello di Cannes, vetrina mondiale del Cinema,  debba purtoppo mantenere.

Uscite nei cinema del 15 maggio 2014

Non dico altro di Nicole Holofcener (USA 2014)

 

La commedia televisiva americana portata  sul grande schermo. I protagonisti sono due sfigati che anche per questo si fanno voler bene, Eva che, dopo il divorzio, si guadagna da vivere come massaggiatrice, e Albert (interpretato dal compianto attore James Gandolfini) che svolge il mestiere di archivista rinchiuso in una cineteca  di serie TV. Il fatto che i due si incontrino e si piacciano stride con le invettive (ovvie) della ex di lui diventata nel frattempo amica di lei! Una storia leggermente contorta con l’avvicendarsi di frammenti di vita di donne americane bisognose di coccole (e chi non è ha bisogno?) le quali tuttavia sono incapaci di farle ai figli. Su un palcoscenico dorato di lussuose ville con annesse piscine e prati la narrazione volge al suo naturale finale tra la maldestra Eva e il buon Albert.

67° Festival di CANNES - Proiezioni del 16 maggio

Domani 16 maggio il programma è ben nutrito con film molto attesi: In ordine in concorso “Captives” di Egoyon – film psicologico e “Winter sleep” di Ceylon – film che ci stupirà. Fuori concorso  Dragon 2 di Deblois per la gioia dei ragazzi. Per la sezione collaterale Un certain regard  vengono presentati “La chambre bleue” – storia di passione - di Almalric e “Amour fou” della Hausner sul tema dell’amore totale fino al suicidio. Fuori concorso due film doc “Red Army” – storia della famosa squadra di hockey- di Polsky e “Eau argentée – Syrie auto-potrait” di Ossama Mohammed et al che ci raccontano l’attuale situazione siriana.  In  sala Bunuel per Cannes Classic seguono altri tre omaggi alle passate edizioni del Festival. Infine per la Semaine de la Critique un tema caro ai filmaker israeliani sullo scambio di identità con "Self made". Insomma film per tutti gusti degli appassionati cinefili.
Di seguito, sala per sala, la programmazione odierna:
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mercoledì 14 maggio 2014

67° Festival di CANNES - Proiezioni del 15 maggio

Giovedì 15 maggio si entra nel vivo del Festival con quattro film della selezione ufficiale; due in concorso (“Mr. Turner” e “Timbuktu”) e due per la selezione  collaterale Un certain regard (“Party girl” - storia di una seducente ma ormai sfiorita entraineuse - e “Loin de mon père” – rapporto incestuoso padre/figlia). Per Cannes Classic sono inoltre previsti tre omaggi alle edizioni precedenti in sala Bunuel. Ovviamente da non perdere la presentazione in ambito della Semaine de la Critique del film opera prima di S. Riso “ Più buio di mezzanotte” che farà certamente discutere e piacerà, che verrà proiettato ben tre volte. Invece per il film italiano in concorso “Le meraviglie” bisogna attendere domenica 18 maggio. Il film   “ Più buio di mezzanotte” esce anche nelle sale italiane lo stesso giorno e ci sarà modo di parlarne. Per gli altri film in breve: attesissimo Mr. Turner di Leigh e sicuramente da vedere anche “Timbuktu” (film di denuncia sulla situazione dei diritti civili nel Mali) che potrebbe far discutere.
Di seguito, sala per sala, la programmazione odierna:

NB: per conoscere la programmazione giorno per giorno cliccare sull'elenco a sinistra                   ==>

martedì 13 maggio 2014

67° Festival di CANNES - Grace de Monaco

Domani 14 maggio inizia il 67° Festival di Cannes e non mancano le polemiche. Soprattutto per il film fuori concorso di apertura di Oliver Dahan “Grace de Monaco” che ha già fatto discutere fuori le sale per le polemiche tra Regista e Produzione da un lato e la Casa Reale dei Grimaldi dall’altra. Tanto che questa ultima ha annunciato che non sarà presente a Cannes. Fatto mai successo prima.
Il film  esce anche nelle sale italiane il 15 maggio e ci sarà modo di parlarne.
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ECCO LA LOCANDINA DEL FILM PIU' CHIACCHERATO DI CANNES DAL 15 MAGGIO NELLE SALE IN ITALIA: