LA SEDIA DELLA FELICITA' di Carlo Mazzacurati (IT 2013)
Non una ma ben otto sedie da ritrovare.
Sono sedie speciali, portafortuna, ed una di esse contiene un tesoro. Una
caratteristica le distingue, una testa di elefante scolpita nello schienale. E'
noto che l'ingombrante elefante è appunto il simbolo della felicità. Ma quale
felicità? Dalla narrazione sembrerebbe che si tratta di una felicità materiale
che, però delicatamente, Mazzacurati trasforma in quella spirituale. Questo
grazie anche ai due bravi protagonisti, un freddo Valerio Mastrandea e una
simpatica Isabella Ragonesi. Insieme, per ritrovare le 8 sedie, debbono
affrontare i più svariati personaggi. Non ultimo un prete che, tanto per
cambiare, è un vasto campionario di vizi. Tipologia che va tanto di moda
nell'immaginario collettivo, e forse per questo utilizzato dal regista,
aggiungo piccola pecca di un bel film. Però l'ingordigia conduce il prete ad un
finale tragico comico grazie ad una azzeccata interpretazione di Battiston,
attore preferito del regista. Dopo tante scorribande su e giù per il Veneto,
compresa una puntatina a Venezia, l'ultima sedia, quella che contiene il
tesoro, si trova tra le alte cime alpine che toccano il cielo. Luogo simbolicamente
deputato all'incontro con Dio. Insomma una delicata riflessione sul tema
dove va l'uomo. Grazie quindi a Carlo Mazzacurati per il testamento spirituale
che ci ha lasciato. Ciao Carlo. Auguriamoci che oltre al nastro d'argento 2014
gli venga assegnato postumo il Donatello quale miglior regia.