lunedì 12 maggio 2014

Casa del cinema: Alain Robbe - Grillet - uno scrittore prestato al cinema


L'IMMORTALE
Con questo film del 1962 inizia la rassegna alla Casa del Cinema dedicata allo scrittore  Alain Robbe -  Grillet come regista. E’ lodevole che questo film come pure gli altri della rassegna siano preceduti da una intervista al regista il quale riguardo a questo film conferma che lo stesso all’epoca non ebbe successo e anche per questo non gli è caro. Peccato.
Si inizia con l’incipit, come nel linguaggio scritto, ma trattandosi di cinema, viene usato il linguaggio cinematografico: una cantilena turca sullo sfondo delle rovine delle mura di Bisanzio che definiscono fin dall’inizio il valore poetico della narrazione che segue. Gli enigmatici protagonisti di questa storia d’amore sono inseriti nel bel panorama del Bosforo quale terra di transizione tra il pensiero occidentale e quello occidentale. Lui professore francese, da poco trasferitosi a Instanbul, si invaghisce di Lelia, donna conturbante e probabile danzatrice del ventre. I ricordi del professore sul loro incontro si frammentano sempre di più, cosicché l’attenzione dello spettatore viene con grande maestria catturata non svelando del tutto quello che accade. All’improvviso la figura femminile scompare così come è apparsa. L’immaginazione e la ricerca spasmodica da parte del professore della sua amata danno buoni frutti; ma ecco che accade l’irreparabile in un incidente stradale durante la fuga in cui l’amata muore. Da chi e da cosa fuggivano i due amanti? Dall’uomo con i due cani ogni presente? Viene fuori con grande potenza la condizione femminile di inferiorità nei paesi orientali vista come essere utile solamente alle brame degli uomini. La ricerca della verità condurrà il professore in situazioni kafkiane, portandolo infine a ripetere la fuga in auto e a . . .
Ci si chiede cosa sarebbe stato il film con un altro interprete maschile, per esempio Trintignat che nei successivi film dello stesso regista ne è l’interprete. Tuttavia la goffaggine del professore è ben contrapposta alla bellezza di Leila e forse anche per questo il film è piaciuto e non si esce dalla sala affaticati.

 

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