venerdì 23 maggio 2014

67° Festival di CANNES - Recensione della proiezione al cinema del 23 maggio

Le meraviglie
di Alice Rohrwacher  ( Italia 2014)
Si esce dalla sala con tanti dubbi. Un insieme di personaggi che interagiscono fra loro senza che il loro relazionarsi prenda una direzione precisa. Solamente  la giovane protagonista Gelsomina, interpretata da una espressiva Maria Alexandra Lungu, sa cosa vuole. Ci si chiede qual'è invece il progetto di vita degli altri personaggi che sono apparentemente adulti ? Escludendo lo script, soprattutto nel finale libero rappresentato da uno schermo vuoto, per il resto ci sono tanti buoni spunti, una accurata fotografia egregiamente diretta con inquadrature da manuale, e anche giovanissimi attori che faranno parlare di se. Non si capiscono però ben 11 minuti di applausi alla premiere a Cannes. Evidentemente il film riesce a confondere lo spettatore. Da una parte la denuncia di un mondo fatuo come quello rappresentato dal programma televisivo di intrattenimento condotto da una appropriata Monica Bellucci. Dall'altra parte un mondo contadino con sapori genuini ma senza regole, come quello rappresentato dal padre padrone di origine germanica, che però non convince. E poi ci sono tanti simboli sparsi qua e là nel film, come per esempio l'ingombrante cammello. Cosa si può dire poi dell'inizio misterioso del film, con le fievoli luci delle automobili sullo sfondo di un'alba,  e del finale aperto che è difficilmente comprensibile. Dei tre film di Cannes passati  in contemporanea in sala in Italia, "Le meraviglie" si stabilizza all'ultimo posto. Quindi se questa è l'espressione del cinema italiano, visto da Cannes, bisogna rimboccarsi le maniche.

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