domenica 18 maggio 2014

Casa del Cinema: Alain Robbe - Grillet - uno scrittore prestato al cinema

L'UOMO CHE MENTE

Il film (produzione Francese/Cecoslovacca) è stato girato nel 1968 nel nord est della Slovacchia poco prima dell'invasione  da parte delle truppe del Patto di Varsavia. Alain Robbe - Grillet ha il tempo di girare questo noir per eccellenza, ovviamente in B & W, con musiche e suoni adatti allo scopo che sono veramente al di fuori di ogni canone del linguaggio cinematografico. Siamo nel dopoguerra e in una piccola cittadina della Slovacchia si aggirano i fantasmi della seconda guerra mondiale. Boris detto "l'ucraino" (interpretato da un bravissimo e poliedrico Trintignat) vi fa ritorno per saldare i debiti con il recente passato. Il suo compagno e amico nella resistenza Jean è atteso dalla moglie, dalla sorella e dalla cittadina intera. Boris fornisce la propria versione dei fatti, anzi più versioni ognuna costruita per ciascun personaggio che incontra. Risulta quindi una storia infinita, anzi un monologo infinito di Boris/Trintignat che, come ammesso dallo stesso regista, è l'unico interprete del film, con i restanti attori che sono solamente dei fantasmi. Tra questi si riconosce, come negli altri film dello stesso Robbe-Grillet, sua moglie Catherine nei panni della farmacista. Chi conosce la Slovacchia, ricorderà certamente le bellissime grotte carsiche sotto i monti Tatry, al confine con la Polonia, che fanno da sfondo ad alcune scene. Al suo termine il film lascia interdetto lo spettatore per le troppe versioni della verità. Ma forse è questo il messaggio da raccogliere. Di di ogni guerra vengono scritte versioni dei fatti in contrasto fra loro per mascherare "cruenti regolamenti di conti" che vengono impunemente perpetrati approfittando della confusione di quei tragici momenti.

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