martedì 10 giugno 2014

67° Festival di CANNES - Selezione Un certain regard

Incompresa di Asia Argento (ITA/Francia 2014)
Film inquietante da mal di pancia sulla figura di due genitori artisti inadeguati ed egocentrici nei confronti della figlia Aria. I protagonisti di questa tragedia familiare sono inconsapevoli del loro egoismo ed è questo l’aspetto che fa più male. Si scopre finalmente Asia Argento nel ruolo di regista che le è certamente congeniale. Il dubbio sull’essenza autobiografica del film resta fino al termine, purtroppo infausto ma prevedibile. Se così è, e ci sono tutti i presupposti di riferimenti nel film, l’autrice ha superato un trauma esistenziale e di questo si è contenti. Piuttosto il film è di monito e riflessione per i genitori dei nostri tempi che con i ritmi serrati e le false priorità triturano tutto e tutti. Al Festival di Cannes apparentemente non ha catturato l’empatia del pubblico e della critica non avendo ricevuto alcun riconoscimento. A mio avviso invece  copisce dritto al cuore. Bellissima la fotografia con colori scuri e tenebrosi e talvolta accesi, che rendono l’idea del caos che schiaccia la piccola Aria, nome evidentemente mutuato da Asia, la cui vita scorre con l'indifferenza del contesto che le sta intorno.
Dei tre film italiani presentati a Cannes Incompresa si pone in mezzo tra il bravissimo esordiente Sebastiano Riso con Più buio di mezzanotte (RECENSIONE) e la agreste Alice Rohrwacher  con Le meraviglie (RECENSIONE).

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